domenica 7 aprile 2013

Londra: divorzio on line con un click. Cosa ne pensate?

La crisi economica e i tagli alla Giustizia in Inghilterra rischiano di portare molte coppie che hanno deciso di divorziare a dover rinunciare all’assistenza legale fornita dallo Stato.
Forse è per questo che nel Regno Unito hanno sempre più successo alcune organizzazioni e siti internet che offrono, a pagamento, dei kit ‘fai-da-te’ per affrontare la separazione.
IN TRIBUNALE SENZA ASSISTENZA LEGALE.
La situazione potrebbe peggiorare dal prossimo aprile con la quasi totale rimozione dell’assistenza giudiziaria per i casi di divorzio, programmata dal governo Cameron: via 350 milioni dei 2,2 miliardi di sterline appositamente destinati e via anche i finanziamenti per i genitori in separazione che necessitano consulenza per stabilire la custodia dei figli, ridotti soltanto a quei casi in cui si è verificato un abuso sessuale.
In totale il 75% dei divorzi in meno verrà considerato 'idoneo' a ricevere aiuto legale. Il costo sempre più caro del divorzio ha di conseguenza aperto la strada ai kit ‘do it yourself’.
Sono già tanti i siti web che offrono pacchetti di consulenza per coloro che non possono permettersi di pagare un avvocato.
Tra i più recenti, ha raccontato l’Independent, c’è Divorce Depot, un portale lanciato a inizio gennaio 2013 dove mogli e mariti in crisi possono comprare consigli su come affrontare la propria separazione: dall’assistenza ai figli, al supporto nel compilare carte e documenti con tanto di video tutorial che aiuti a non compiere passi falsi.
Il costo? Va dalle 99 alle 475 sterline per il pacchetto completo.



Le richieste di impennano a gennaio quando arriva il D-Day, ovvero il Divorce Day: si tratta del primo lunedì lavorativo dopo le vacanze di Natale..
Sembra infatti che la più alta percentuale di richieste di separazione in Gran Bretagna arrivi proprio con l’inizio del nuovo anno, complici le lunghe giornate passate in casa con i parenti che, si sa, a volte sono speciali per mettere zizzania tra marito e moglie.
Sebbene nel 2011 il numero dei divorzi registrati tra Inghilterra e Galles sia calato dell’1,7% rispetto all’anno precedente (in totale sono stati 117 mila), proprio il 2010 era stato caratterizzato da un incremento dei matrimoni finiti male.
L’aspettativa generale del Regno Unito è che un matrimonio su tre finisca entro i primi 20 anni dal pronunciamento del fatidico sì, mentre, in media, un’unione matrimoniale dura circa 32 anni.
In disaccordo con questi dati è però la Chiesa anglicana, ha scritto il Telegraph, la quale in particolare ha demolito il concetto di gennaio come mese nero per i matrimoni felici.
A darle ragione sarebbero gli accessi a un sito internet che incentiva i matrimoni in chiesa e che aumenterebbero infatti ogni primo mese dell’anno.
Dei 750 mila visitatori del 2011, almeno 78 mila hanno cliccato sul portale proprio a gennaio, il 56% in più di quanto era accaduto nello stesso periodo del 2010.


Fonte: www.lettera43.it - Autore: Sara Pinotti

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