venerdì 4 gennaio 2013

"Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?": dalla matrigna cattiva alla nuova fidanzata di papà

"Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?": chi è che non trema di fronte a questa frase celeberrima, pronunciata dalla invidiosa matrigna di Biancaneve? Invidiosa e crudele, perchè, se ricordate bene, aveva chiesto al guardacaccia di ucciderla e di portarle il cuore della povera ragazza come prova. Una storia da brividi, e leggendo le altre favole la situazione non sembra cambiare: matrigne cattive che sposano padri buoni e succubi del loro fascino, taccagne, gelose e sadiche.



E, oggi, che in Italia le famiglie ricostituite sono 893 mila (Istat, rapporto 2012) che ruolo hanno le nuove compagne dei papà? In primis, il termine dispregiativo matrigna è stato sostituito da denominazioni più neutrali come "fidanzata di papà" o "nuova compagna di mio padre". Di fronte all'aumento della cosiddette "famiglie liquide", come le definisce Pierpaolo Donati, mancano completamente i termini per definire la varie figure che fanno parte della famiglia allargata: non tutti portano lo stesso cognome, non sono più stabiliti i ruoli, i diritti e i doveri di ciascuno.

A leggere le storie delle nuove fidanzate di papà possiamo trovare due filoni principali: da una parte quelle che vengono additate come le rovinafamiglia, senza nessun riconoscimento sociale e legale, e, dall'altra, le nuove compagne che sono riuscite a instaurare un buon rapporto con i bambini e, addirittura, con l'ex moglie. Sono donne che, con il tempo e molta sensibilità, sono riuscite a diventare una figura di riferimento per il bambino, instaurando un rapporto di stima e fiducia, basato sul rispetto reciproco. Un percorso complesso, ovviamente sostenuto dal suo nuovo compagno, ma anche dalla madre, la quale assume un ruolo centrale in questo rapporto.

Insomma, un ruolo complesso che, implica vicinanza e discrezione, premura e sensibilità: occorre la capacità di diventare una figura di riferimento, non sostituendosi alla madre. Dare amore, senza pretendere di assumere il ruolo materno.

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