venerdì 30 novembre 2012

Bambini nati da incesto: posizioni favorevoli e contrarie al loro riconoscimento da parte dei genitori


Con la nuova legge che equipara i diritti dei figli legittimi a quelli naturali, vi sono dei cambiamenti anche per quanto riguarda i figli nati da violenza o incesto.

L'attuale testo dell’articolo 251 c.c., definisce che i figli nati da persone tra le quali esiste un vincolo di parentela in linea retta all’infinito (genitore-figlio/a), in linea collaterale nel secondo grado (fratello-sorella) e tra affini in linea retta (suocero-nuora, suocera-genero) non possono essere riconosciuti dai loro genitori. L’eccezione a questa regola è che essi ignorassero il vincolo esistente tra loro al momento del concepimento, o che è stato dichiarato nulla il matrimonio.

La nuova disposizione, invece, prevede che il figlio nato nelle situazioni sopraddette può essere riconosciuto previa autorizzazione del giudice, nei riguardi dell’interesse del figlio e alla necessità di evitargli qualsiasi pregiudizio. In questo modo è possibile consentire un'identità, uno status ai bambini che non c'entrano nulla con le colpe di chi li ha generati.

I pareri sono contrastanti: c'è chi sostiene che questa modifica non sia positiva, in quanto non si può dare piena facoltà di riconoscimento del figlio nato da incesto. E' possibile se a chiedere il riconoscimento è il figlio sesso, ma questa facoltà non può essere data al genitore  che ha compiuto lo stupro, in quanto sarebbe un riconoscimento indiretto di questo terribile reato. Dall'altra parte c'è chi ribatte che è inammissibile impedire ad una madre stuprata di riconoscere il proprio figlio.

C'è chi la definisce una grande prova di umanità e civiltà e chi, invece, sostiene sia un modo per sdoganare forme di violenza incestuose e alleggerire la posizione di chi compie simili reati. E voi, cosa ne pensate?




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