Ritrovarsi
poveri, nel giro di pochi giorni. Non avere più i mezzi per pagare l'affitto e
per comprare da mangiare. È quello che, in Italia, succede sempre più spesso ai
padri separati. Il loro menage, già devastato dalla fine del matrimonio,
subisce il colpo di grazia quando il giudice stabilisce l'ammontare
dell'assegno di mantenimento per i figli.
«In molti casi queste persone restano con appena cento euro in tasca, troppo pochi perfino per sopravvivere», denuncia Tiziana Franchi, presidente dell'Associazione padri separati. E la situazione si fa drammatica quando uno dei questi uomini perde il lavoro. Perchè se la legge è estremamente elastica quando si tratta di aumentare l'importo del mantenimento, è decisamente più complicato dimostrare che le proprie condizioni economiche sono peggiorate. Così scatta la denuncia, da parte delle madri, e quasi sempre l'intervento del giudice: si moltiplicano i papà condannati per non aver onorato il debito. «Le norme in vigore prevedono che un padre che perda il lavoro deve dimostrare la sua nuova situazione in tribunale, il che significa pagare un avvocato e sostenere altre spese legali - continua il presidente -. E chi non ce la fa rischia la prigione.
A
fronte di tanta desolazione ci sono anche migliaia di furbetti, che nascondono
il proprio reddito pur di non pagare gli alimenti. O corrispondono meno di
quanto dovrebbero. E non sono solo gli uomini a eludere i propri doveri. In
alcuni casi anche le donne che guadagnando di più, e per questo motivo devono
mantenere i figli, fanno di tutto per non onorare il proprio impegno. Il
problema è antico, ma la crisi economica lo ha trasformato in emergenza. In
Italia sono circa due milioni le coppie separate o divorziate.
Almeno
800mila padri si trovano in condizioni di difficoltà o, addirittura, di povertà.
Soltanto a Roma sono circa 90 mila gli uomini impoveriti a causa del
mantenimento della famiglia.
A
Milano sono più di 50 mila. «Se una persona guadagna 1.200 euro al mese, ne
deve versare circa 300 per ogni figlio - prosegue Tiziana Franchi -. Se a questo
si aggiungono le spese per la nuova casa da prendere in affitto e quelle
necessarie per onorare il mutuo della precedente abitazione è facile capire che
è impossibile sopravvivere».
da Il Giornale di Daniela Uva 26 febbraio 2012
da Il Giornale di Daniela Uva 26 febbraio 2012
Sempre più spesso questa è la condizione di molti padri che gridano il loro dolore e la loro impotenza di fronte alle difficoltà economiche e non solo che incontrano. Può essere utile condivere le proprie esperienze e non sentirsi soli. Cosa ne pensate?
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