giovedì 30 agosto 2012

142 anni fa nasceva Maria Montessori: un omaggio a una grande donna


142 anni fa nasceva a Chiaravallo, in provincia di Ancona, Maria Montessori: prima donna a laurearsi in medicina, si approccia al problema educativo con metodo scientifico, dal quale avrà origine il movimento Montessoriano, da cui prende vita, nel 1924, l'Opera Nazionale Montessori".

Punto di partenza della Montessori è la necessità di studiare a fondo la psicologia del bambino, che si rivela il presupposto fondamentale per qualsiasi intervento educativo. Occorre eliminare tutte le false credenze sulla natura del piccolo e sulla sua educazione: l'immagine del bambino stile Gianburrasca o Pinocchio è errata. Non che i tratti di questi personaggi dispettosi e furbetti non siano presenti nei più piccoliI, ma essi sono frutto di un disconoscimento e di un'incomprensione dell’infanzia che produce bambini "deviati". Se, al contrario, offriamo loro un contesto privo di pregiudizi, essi si rivelano come sono naturalmente.

Tre sono i principi che Maria Montessori pone in evidenza per la scuola dell'infanzia. Sulla base di questi semplici presupposti, la famosa pedagogista darà vita alla "Casa dei bambini", basata sul suo metodo, diffusa in tutto il mondo.

  • L'importanza di un ambiente adatto, a misura di bambino: Maria Montessori critica gli spazi scolastici dell'epoca, in quanto adatti al mondo adulto, ma non a quello dei più piccoli. La scuola, in quanto luogo per l'apprendimento, deve, invece, essere a misura di bambino. In questo modo, i bambini possono essere responsabili di tutte le attività concernenti la vita quotidiana che si svolgono all'interno della struttura, a partire dal buon mantenimento e dell'ordine dell'aula.


  • La necessità di materiale scientifico, che permetta ai bambini di apprendere con ordine nel marasma di stimoli a cui solitamente è sottoposto. La Montessori utilizza del materiale didattico specifico per l'educazione sensoriale e motoria del bambino; il piccolo è libero nella scelta del materiale da usare: gli insegnanti non devono imporre cosa utilizzare, ma tutto deve scaturire dal suo interesse spontaneo, sviluppando così un processo di autoeducazione e di autocontrollo. In particolare, il materiale a disposizione si distingue in: materiale didattico autocorrettivo, che educa all'autocorrezione e al controllo dell'errore, senza l'intervento dell'educatore; materiale didattico attraente, composto da oggetti di facile manipolazione, creati per invogliare il bambino all'attività di gioco; materiale didattico analiticocomposto da oggetti che variano progressivamente in relazione a una sola caratteristica (come, ad esempio,la forma, il colore, la grandezza,....) e permettono di educatore i sensi isolatamente.


  • L'importanza della "Quadriga trionfante" composta dal disegno, dalla lettura, dalla scrittura e dal calcolo.

  • Il ruolo della maestra, che prende il nome di Direttrice: la maestra non insegna al bambino il suo sapere o la sua verità, ma dirige le attività del bambino, in modo da sviluppare il suo spirito in modo libero, dando voce alle sue immense energie e potenzialità, che la scuola tradizionale, spesso, non lascia emergere.

Dott.ssa Annabell Sarpato

2 commenti:

  1. Bell'articolo! Rende giusto omaggio ad una donna le cui intuizioni si sono concretate in metodologie educative diffuse in tutto il mondo.
    Condivido sul ns. gruppo https://www.facebook.com/groups/tuttibambiniunavolta. A rileggerci.

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