lunedì 8 aprile 2013

Separazione boom: l'opinione degli esperti per affrontarla

Un interessante articolo di Elibetta Andreis spiega i passaggi cruciali che avvengono durante la separazione e come affrontare i principali cambiamenti.

A Milano i minori che crescono con genitori «singoli» sono aumentati del 36% in tre anni e ormai una famiglia con figli su 3 ha la mamma divisa dal papà. Cifre impressionanti che suggeriscono l’idea di una comunità estesa, forse solidale. Eppure da una parte (quella di chi subisce la decisione) come dall’altra ci si sente insicuri e soli. Tanto che la città risponde con associazioni, corsi, incontri e gruppi d’ascolto.



CONFINI DA COSTRUIRE - Un libro appena uscito, «Due Nidi» di Laurence Anholt e Jim Coplestone (edizioni Lo Stampatello), racconta di un uccellino che vede il papà trasferirsi dall’altra parte dell’albero. Da quel momento i genitori, due bravi genitori, lo spostano di qua e di là e con grande fatica si spartiscono il suo tempo. Un giorno però lui apre le ali e impara a volare da un nido all’altro. Ed è così che riesce a far propria una decisione fino a quel punto solo subìta. Anche di questo, della necessità di dividere i nidi per dovere di chiarezza nei confronti dei figli, si è parlato martedì al convegno «Tenere una casa dove vanno e vengono entrambi i genitori è confusivo. Bisogna considerare una priorità, al contrario, avere due alloggi distinti: e in ciascuno i figli devono trovare un luogo e un tempo loro dedicato», spiega il pedagogista Daniele Novara. «Occorre parlare molto chiaro con i piccoli, appena si è sicuri della decisione e si sono condivise le scelte per il futuro», rincara Silvia De Poli, psicologa al consultorio Gepo. E aggiunge: «Dividere la settimana in modo troppo spezzettato, ad esempio a giorni alterni, può essere destabilizzante».

COPPIE E FIGLI - Ciò che deve essere chiaro, circostanzia però Fulvio Scaparro che il 4 aprile tiene l’incontro «Dalla coppia sentimentale alla coppia educativa», è che a prescindere dal tempo di permanenza da una parte o dall’altra «la responsabilità educativa è reciproca e condivisa da subito».

LA VOCE DEI BAMBINI - Uno dei passaggi più difficili è l’annuncio «ufficiale» ai figli, considera poi Costanza Marzotto, mediatrice al Servizio di psicologia clinica per coppia e famiglia in Cattolica dove tiene Gruppi di parola per bambini dai 6 ai 12 anni i cui genitori sono separati o divorziati. «Spesso i piccoli, quando viene data loro opportunità di parlare in gruppo, ci fanno capire che sapevano già anche se non facevano domande per paura delle risposte - dice l’esperta - Talvolta gli adulti rinviano troppo l’annuncio per un mal gestito senso di colpa che paralizza a lungo, in particolare i figli di genitori a loro volta separati». Il discorso dev’essere inteso come atto di famiglia, aggiunge Scaparro, «fatto insieme da mamma e papà che annunciano la decisione come scelta definitiva e condivisa”» cercando per quanto possibile di fugare il rischio che i figli si colpevolizzino per quanto accaduto: «È in quel momento che i genitori iniziano a rassicurarli nel concreto che con la separazione non stanno perdendo uno di loro».


Per leggere l'articolo completo:

Nessun commento:

Posta un commento