Generazioni a confronto: diversi in molte cose, a partire dal cervello. Lo dimostrano alcune ricerche condotte in Asia che mostrano che sta avendo luogo una sorta di evoluzione dell’umanità, diventata mentalmente più rapida e multitasking.
E' il professor di psicologia dello sviluppo alla Lumsa, il dottor Tonino Cantelmi, a disegnare l’identikit di "nativi digitali, immigrati digitali e generazione pre-digitale". Il professore parla di comunicazione tecnoliquida per designare il nuovo scenario tra web e realtà in cui le persone si muovono, ragionano e comunicano nell’era postmoderna. Ed è proprio in questo scenario che i bambini di oggi sono cresciuti, sviluppando un cervello più percettivo e meno simbolico rispetto a quello dei loro genitori. I bambini sono, così, multitasking, in grado di distribuire l’attenzione su più dispositivi contemporaneamente.
Cambia così anche le modalità di apprendimento: tutto dev'essere veloce e divertente, interattivo, senza contemplare fatica e sudore.
Una curiosità? I nativi digitali sembrano essere meno a rischio degli altri nel cadere nella trappola della tecnodipendenza.
Tratto da La Stampa
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