giovedì 24 gennaio 2013

Adolescenti e social network: linee guida per i genitori

Le nuove tecnologie oggi hanno un impatto immediato e decisivo sui rapporti umani, nel nostro tessuto sociale. Il web 2.0 è proprio questo: un “villaggio globale”, una Rete trasformata in un network sociale, un luogo di partecipazione e condivisione. Nei giovani adolescenti, di età compresa fra gli 11 e 14 anni, la difficoltà di crescere in un mondo complesso, in continua evoluzione, senza precisi punti di riferimento, si aggiunge ai bisogni e problemi tipici di questo delicato periodo della vita. I primi anni dell’adolescenza sono i più permeabili alle influenze di ogni tipo: pensiamo quindi all’azione dei mass-media, e all’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione, quali Internet, di cui i giovanissimi sono assidui fruitori. Lascia stupiti il dato che emerge da un indagine della Società Italiana di Pediatria su “Abitudini e stili di vita degli adolescenti”: nel 2010 per la prima volta Internet ha sorpassato la televisione!

I genitori sono pertanto sempre più preoccupati in quanto non riescono più a comunicare con dei figli che si chiudono nel loro piccolo mondo virtuale, a volte confondendolo con quello reale.
Ecco alcuni suggerimenti su come comportarsi con i propri figli e alcune linee guida utili su come confrontarsi con il mondo digitale:
 


In realtà non è che i social network siano pericolosi in sé, ma quello che è spesso scorretto e che può diventare pericoloso è l’uso che di questi strumenti viene fatto. Almeno nelle fase iniziali è opportuno che i ragazzi siano seguiti dai genitori, i quali dovranno vigilare che essi ne facciano un uso corretto.
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    Se bene utilizzati, questi nuovi strumenti di comunicazione hanno un potenziale straordinario, permettendo la comunicazione anche tra persone molto lontane fra loro. Se invece l’adolescente comincia a considerare il mondo virtuale di internet come una fuga da quello reale, allora sorgono i problemi e occorre intervenire, per evitare di compromettere la crescita e l’equilibrio psicologico della persona interessata.
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    Bisogna insegnare ai propri figli che, seppure stimolante e innovativo, il mondo della rete può celare tante insidie e che non bisogna fidarsi di persone che non si conoscono, proprio come nella vita di tutti i giorni. Evitare in maniera assoluta che i figli abbiano una forma di contatto con internet non è un modo per proteggerli né per responsabilizzarli. Di qui l’importanza di accompagnarli alla scoperta di questo mondo, mostrando loro anche i lati negativi.
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    Ma cosa si può fare se il ragazzo rifiuta la presenza del genitore accanto, se non vuole condividere con lui la sua navigazione in rete? Spesso, allora i genitori si sentono costretti a spiarlo, per capire quali sono le sue attività, e allora scatta il dilemma morale sul fatto che questa infrazione della privacy del proprio figlio sia lecita o meno.
    A questo proposito va detto che la privacy, dei figli ma di tutti in generale, è un diritto che va assolutamente rispettato. Per questo tutto quello che un genitore può fare è cercare di guadagnarsi la fiducia dei propri figli, senza dover necessariamente calarsi nel ruolo sbagliato dell’ ”amico”. E’ importante che i figli sentano che in qualsiasi momento potranno confidare ai genitori i propri dubbi e ricevere il loro appoggio, senza sentirsi giudicati.
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    Il conflitto tra genitori e figli adolescenti è qualcosa che non si può evitare, anzi si tratta di qualcosa di fisiologico che fa parte della normale crescita in quella particolare fase della vita. Il conflitto, però, se avviene in un contesto in cui vi è fiducia reciproca, può aiutare molto nella crescita.
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    Se un adolescente ha un sano equilibrio psicologico e vive una situazione serena in famiglia, difficilmente l’uso del social network potrà deviarlo. Egli userà questo strumento per comunicare con i suoi coetanei, ma non per questo perderà di vista le sue amicizie reali. Un ragazzo problematico, invece, potrà sostituire progressivamente il mondo delle amicizie reali, per lui magari non soddisfacente, con quello virtuale, in cui gli sembra di poterle gestire meglio. In realtà però, non si può per questo demonizzare il social network, perché simili problematiche sono state sempre parte della crescita adolescenziale. Quello che quindi i genitori devono vigilare è che vi siano dei campanelli di allarme che facciano presagire un disagio adolescenziale, come ad esempio introversione, mancanza di voglia di uscire, mancanza di amicizie, aggressività e irritabilità, disturbi del sonno e dell’alimentazione.



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