domenica 27 gennaio 2013

Una riflessione sull'educazione dei propri figli tratta da un testo del 1900

Leggendo il testo di E. J. Hardy "Come essere felici sebbene maritati" del 1900, ci si ritrova a sfogliare diversi capitoli che parlano della vita matrimoniale. Tra questi, sotto quello intitolato "L'educazione dei genitori", si può leggere:


"Qualunque cosa insegniamo ai figli nostri, dobbiamo anche noi praticarla. E qualunque cosa un genitore vuole far evitare a suo figlio deve rassegnarsi a evitarla anche lui, mentre se lasciamo una buona abitudine, non possiamo allo stesso tempo aspettarci che i nostri figli continuino a seguirla"

Una frase su cui riflettere quando si parla di educazione ed insegnamento. Cosa ne pensate?




2 commenti:

  1. Molto bello questo passaggio ...l'esempio è il miglior valore che possimo trasmettere ai nostri figli e resta un meccanismo fortissimo nell'educazione dei bambini. allo stesso modo dovremmo sempre chiederci ase quello che riteniamo giusto e buno per i nostri figli sia dagli stessi percepito in modo simile ... se non ci aspettiamo di essere il modello unico per loro ne rimarremo meno delusi quando non convalideranno le nostre aspettative. accade spesso che abbiano bisogno di sbagliare da soli sebbene consapevoli che forse c'è chi glielo aveva detto... e altre volte lo fanno solo per trasgredire ...molte altre hanno già elaborato che ciò che è è stato trasmesso è in realtà una buona prassi da seguire, e lo fanno. in ogni caso dobbiamo sempre essergli vicini e non negargli mai la nostra comprensione e il nostro sostegno anche nel risolvere le conseguenze del non aver fatto come ti "avevo detto".
    grazie e buon lavoro

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    1. Ciao Giuseppe, bellissime parole le tue. Troppo spesso ci si dimentica dell'importanza di sostenere i propri figli quando sbagliano, aiutandoli a capire l'errore commesso e a non rifarlo più: è un passaggio molto importante, perchè, come ci spieghi bene tu, sono tanti i motivi per cui i bambini si comportano nel modo sbagliato. Credo occorra dare molto più spazio a questo momento, in primis per trasmettere il messaggio che non sempre all'errore di un figlio corrisponde l'errore di un genitore e, di conseguenza, aiutarli ad affrontare nel modo corretto lo sbaglio di un figlio.

      Annabell

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