Una diagnosi tempestiva agevolerebbe un trattamento adeguato, evitando di provocare in chi ne soffre complicazioni ulteriori nell’adolescenza e nell’età adulta, quali difficoltà scolastiche, episodi di disturbo bipolare, grave disadattamento sociale e relazionale, fino ad arrivare a problemi di alcolismo o tossicodipendenza.

Di particolare rilievo gli spunti offerti da Vittorio Lodolo D’Oria in merito al ruolo degli insegnanti che entrano in relazione con gli allievi iperattivi. Secondo l’esperto, «una recente ricerca dei sindacati scuola dei Paesi europei rivela che l’insegnamento è tra le occupazioni a più alto rischio per la salute mentale. E lo stress da lavoro è spesso legato a violenza, bullismo, mobbing e comportamento inaccettabile degli studenti».
Il primo obiettivo intende favorire l’auto-valutazione del rischio SLC (stress alvoro correlato) da parte del docente, ponendolo nella condizione di conoscere le variabili che inducono stress. La consapevolezza del rischio SLC nei docenti, il controllo dei livelli di stress e la conoscenza dei diritti/doveri dei lavoratori consentiranno di applicare al meglio le tecniche di auto-aiuto e condivisione. Il secondo obiettivo punta ad accrescere la professionalità del docente nell’affrontare il comportamento inaccettabile degli alunni.
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