venerdì 22 giugno 2012

Come gestire il momento delle vacanze con i figli quando ci si separa?



La pausa estiva, con i suoi tempi più lunghi rispetto al weekend, è un momento molto importante per condividere, un po’ con mamma e un po’ con papà, esperienze nuove e anche scoperte reciproche. Ma come gestirla e come stabilire la meta giusta per le vacanze? Se poi c'è un nuovo compagno o una nuova compagna, la situazione si complica: è l'occasione più opportuna per fare stringere amicizia tra lui e i piccoli? Le domande sono molte...
 

Le cose da tenere in mente
Se il piccolo vive con un solo genitore, in genere la mamma, il papà può sentirsi preoccupato all'idea delle vacanze e non immaginarle come un periodo di relax. In effetti, un conto è vedere il bambino per qualche ora, un altro passare due settimane di intimità quotidiana
. Ma occorre pensare che la vacanza è un momento molto importante e positivo sia per il genitore sia per il figlio, che hanno l’opportunità di conoscersi molto di più di quanto non si possa fare nel resto dell’anno.

Le vacanze non devono diventare un'occasione di competizione tra mamma e papà: i genitori non devono insomma fare a gara per “dare di più” al ragazzo (organizzando le vacanze più ricercate e costose), in modo da cercare di recuperare eventuali assenze precedenti e quindi trasformando le ferie in un viaggio nel paese dei balocchi senza regole, né limiti. Al contrario: la vacanza deve essere un momento di piacevole normalità insieme.

Se la coppia si è separata solo nell'ultimo anno e ci sono ancora conflitti in sospeso, è importante che il bambino venga "preparato" a stare di nuovo a lungo con il genitore con cui non vive più: l'ideale sarebbe avvicinarsi alla lunga vacanza con qualche weekend insieme, per riprendere piano piano confidenza, gettare le basi per una relazione abbastanza costante e stabile ed evitare delusioni e sapere in anticipo come affrontare momenti critici o domande difficili.

Proprio perché è una situazione inedita, sarebbe meglio evitare la presenza di un eventuale nuovo compagno, a meno che non ci sia già stato un
processo di avvicinamento e sia già una figura ben presente nella vita del bambino. Solo in questo caso la vacanza può essere l'occasione per consolidare il rapporto: attenzione però a non permettere che i nuovi partner adottino atteggiamenti sostitutivi di ruoli materni e paterni.
 



I momenti difficili
Le aspettative sulle vacanze sono sempre alte e a maggior ragione quando scatta la
voglia di godersi per un po' il proprio figlio senza l'assillo del tempo: bisogna, però, mettere in conto che ci saranno anche momenti di tensione che necessitano magari una sgridata. Non bisogna amareggiarsi se capita che il bambino sia un po' triste, o, per un capriccio insoddisfatto, dica che gli manca la mamma o il papà e che vorrebbe stare con lui o con lei: in questi casi, non bisogna arrendersi. È invece importante provare a risolvere il problema: non con le lusinghe o cedendo su tutti i fronti ma cercando di capire il problema e di discuterlo con calma.

Due settimane con mamma e due con papà
È bene che le vacanze non siano troppo spezzettate: tre giorni con mamma, cinque con papà, poi a casa dell'uno o dell'altro, quindi un altro viaggio... Ciò non favorisce un rapporto sereno: l'ideale sono 15 giorni con un genitore e altrettanti con l'altro, che possono scendere a una settimana per i bambini più piccoli, fino a 4-5 anni.





http://www.piusanipiubelli.it/mamme-bambini/crescere-un-bimbo/vacanze-con-genitori-separati.htm


Nessun commento:

Posta un commento